I dati 2018 per la Smart Home in Italia presentati dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano durante il recente Convegno “Smart Home: senti chi parla!” ci parlano di un mercato fortemente attivo e dinamico. Nel 2018 il comparto italiano della smart home vale 380 milioni di euro, in forte crescita (+52%) rispetto ai 250 milioni di euro registrati nel 2017. A livello globale, si tratta di numeri ancora bassi, che dimostrano come l’Italia sia ai blocchi di partenza nel mercato della Smart Home ma il comparto sta crescendo bene e si prevede uno sviluppo significativo anche nel nostro Paese.
La quota principale delle vendite deriva dalla filiera tradizionale: è ancora l’installatore a portare prodotti connessi nelle case degli italiani anche se si registra una diminuzione della sua influenza sulle quote di vendita (dal 70% nel 2017 scendiamo al 50% nel 2018). Da un lato le cause sono da ricercarsi in un approccio ancora troppo conservativo della filiera tradizionale rispetto alle nuove soluzioni IoT, dall’altro si assiste a un’avanzata dei retailer grazie alla spinta degli home speaker e alla crescente disponibilità di soluzioni che possono essere installate in autonomia dagli utenti.
La principale novità degli ultimi mesi è stata il lancio anche in Italia degli smart home speaker, gli assistenti vocali che pesano già per il 16% del valore di mercato (circa 60 milioni di euro): teniamo presente che questi prodotti sono stati introdotti in Italia solo recentemente (Google Home dal 27 marzo e Amazon Echo dal 30 ottobre), ma hanno già ottenuto una parte di mercato importante. Se pensiamo che anche all’estero la diffusione degli home speaker sta crescendo molto, e che negli USA pesano per il +64% del mercato smart home (negli USA però sono stati lanciati già da tempo), è facile prevedere una forte crescita anche in Italia nei prossimi mesi. Si tratta di prodotti che stanno trainando l’intero mercato Smart Home: a seguito del loro lancio si è riscontrato un incremento significativo delle vendite anche di altri oggetti smart per la casa, in primis legati al riscaldamento e all’illuminazione.
Tra i numerosi impieghi dell’IoT in contesti domestici, la quota maggiore di mercato continua a essere legata alla sicurezza (35%), che punta sui servizi offerti come l’attivazione di centrali operative e pronto intervento 24/7. Seguono con il 12% del mercato (per un valore di 45 milioni di euro) le caldaie, i termostati e i condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione. La loro crescita è dovuta alla progressiva integrazione con gli assistenti vocali e alle possibilità per il consumatore di ottenere importanti benefici in termini di risparmio energetico e comfort.
Nonostante la crescita del mercato smart home in generale, restano alcune barriere da superare. Investimenti in comunicazione per far percepire agli utenti i reali benefici apportati da questi prodotti connessi (si pensi che solo i termostati smart possono portare a un risparmio del 23% sui costi energetici), formazione per chi li vende e installa, e offerta di servizi di valore che possono fare la differenza nella vendita: queste sono le sfide che emergono per il 2019. Il mercato e i produttori dal canto loro devono lavorare sull’estensione del numero di oggetti gestibili con la voce e sulla comunicazione ai consumatori delle reali possibilità di utilizzo.
Come Fantini Cosmi abbiamo già investito sull’integrazione degli assistenti vocali in alcuni nostri prodotti di punta e ci poniamo al fianco dei punti vendita e degli installatori con un percorso di training e supporto tecnico per cercare di creare una community di professionisti in grado di veicolare in modo efficace i nuovi prodotti connessi. Infine, il nostro Magazine è nato proprio con l’obiettivo di fare “cultura” e “informazione” su quelle che sono le nuove tecnologie e aiutare così gli utenti ad ottenere maggior risparmio energetico oltre a quello che noi chiamiamo “Multicomfort”.
