Convegno Angaisa: settore ITS tra pandemia e nuova normalità

Il settore ITS chiuderà il 2020 registrando -8%, meglio di quanto previsto a metà anno, ma serviranno due anni per compensare le perdite

14/12/2020  |  Fantini Cosmi Tempo di lettura
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Al 22° convegno nazionale Angaisa, che si è tenuto per la prima volta in versione digitale il 10 dicembre 2020 e ci ha visti nuovamente tra le aziende sostenitrici, si è discusso sull’impatto della pandemia sul settore ITS.

Se la prima ondata della pandemia ha colpito duramente il settore ITS interrompendo il trend positivo registrato all’inizio dell’anno, tra luglio e settembre è tornata una crescita significativa, trainata forse anche dal desiderio di tornare alla normalità e dalla voglia di investire sul comfort e sulla qualità abitativa. La seconda ondata che stiamo vivendo peserà sull’ultimo periodo dell’anno, ma le previsioni dell’osservatorio Angaisa stimano che si concluderà con un dato vicino al -8,48%, un dato migliore delle previsioni di metà anno.

Per disegnare un panorama il più possibile attendibile degli scenari evolutivi economici e relativi al settore ITS, sono stati coinvolti tre relatori autorevoli: Lorenzo Bellicini (Direttore CRESME), Alberto Bubbio (Professore associato di Economia Aziendale – Università Cattaneo LIUC di Castellanza) e Roberto Schiesari (Professore incaricato di Finanza Aziendale – Università di Torino).

Sono state discusse, in particolare, le effettive possibilità di ripresa del comparto edilizio e del relativo indotto, pur nella consapevolezza che qualsiasi ipotesi dovrà ancora fare i conti, nei prossimi mesi, con l’evoluzione del Covid-19.

Due anni per tornare a “riveder le stelle”

Come direbbe Dante Alighieri, per uscire dall’Inferno “a riveder le stelle” serviranno due anni. Lo sostengono i dati del CRESME presentati dal suo direttore, Lorenzo Bellicini. Il settore delle costruzioni tornerà a crescere nel 2021 ma un anno solo non basterà per recuperare le perdite.

Interessante è la dicotomia che ha visto nel 2020 da un lato la propensione al risparmio delle famiglie, ma dall’altro il desiderio di sistemare la propria abitazione (anche le seconde case), forse alimentato dal maggior tempo che noi tutti abbiamo trascorso tra le mura domestiche. In questo, la politica economica viene in aiuto con una grande disponibilità di risorse che devono però essere correttamente indirizzate.

La macchina pubblica ora “deve spendere”. Occorre avviare le gare, seguire le gare, allocare bene le risorse che ci arriveranno dall’Europa, e bisognerà misurare ciò che viene fatto. Occorre saper approfittare di questa situazione e investire bene la nuova potenzialità di spesa.

Riconfigurazione della filiera ITS

Enrico Celin, Presidente di Angaisa, ha sottolineato che siamo di fronte alla più difficile crisi dal dopoguerra. I bollettini Covid influenzano le nostre decisioni quotidiane: viviamo nell’incertezza personale, professionale e imprenditoriale. Ci sono molti temi sui quali nessuno ha una risposta certa, tutto dipende dallo sviluppo della pandemia.

Tutta questa incertezza non è certo ossigeno per il mercato, né per l’imprenditore e il consumatore. Occorre però non stare a guardare. Occorre osservare questa evoluzione in corso e confrontarsi con i nuovi modelli con cui si sviluppa la domanda e pensare ai nuovi canali da attivare per essere presenti con l’offerta.

Nei mesi in cui questo 2020 ci ha paventato un po’ di prospettiva i numeri sono cresciuti, ciò significa che c’è la volontà di ripartire. La distribuzione non può restare ferma, ma deve capire in che modo sta evolvendo la domanda.

Se per il professore Roberto Schiesari il valore di un’impresa si basa su capacità di reddito, prospettive di crescita e rischio operativo-finanziario-strategico e saranno in grado di progredire le aziende con le fondamenta migliori, per il professore Alberto Bubbio nei momenti di crisi occorre mettere in sicurezza l’azienda, tagliando gli sprechi o migliorando la marginalità media. Per migliorare la marginalità occorre scegliere fornitori differenti, prodotti che differenziano dalla grande distribuzione organizzata (GDO) e offrire ai clienti sempre più servizi.

Il settore dovrà sempre più confrontarsi col B2C perché il cliente influenza sempre più l’evoluzione del prodotto. Occorre puntare su ciò che la pandemia ha accelerato, ossia la digitalizzazione dei processi e delle imprese. Il 2020 ha dato una spinta alla digitalizzazione ma serve ancora fare molto nelle aziende. Ci sono diseconomie nei processi operativi che il digitale potrebbe migliorare, consentendo di far fare un salto alle performance e alle marginalità della propria impresa, temi questi che non si possono più non prendere in seria considerazione.

Come interpretiamo questi highlights

Il quadro che è emerso dal convegno Angaisa ci sembra molto realistico e condivisibile. Tanto che ormai da alcuni mesi abbiamo posto in essere misure e innovazioni che vanno proprio nelle direzioni indicate: digitalizzazione dei processi per recuperare efficienza; differenziazione attraverso prodotti sempre più smart; servizi, soprattutto ad installatori, centri assistenza e progettisti. Nel 2021 proseguiremo su questa direzione, lanciando nuove iniziative volte a supportare al meglio la filiera.

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