Il tocco di Flora Sala dietro l’immagine di Fantini Cosmi

Flora Sala, art director che da oltre 40 anni cura le copertine dei dischi per molti cantanti italiani, racconta come è nata la collaborazione con Fantini Cosmi.

12/09/2023  |  Fantini Cosmi Tempo di lettura
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Non tutti sanno che l’immagine di Fantini Cosmi è curata da una professionista molto nota per la sua collaborazione con alcuni dei più importanti artisti della musica italiana. Parliamo di Flora Sala, art director che da oltre 40 anni cura le copertine dei dischi per molti cantanti italiani. Le sue collaborazioni sono numerosissime, basti citare quelle con i Pooh, Francesco De Gregori, Eros Ramazzotti, Ivano Fossati, Patty Pravo, I Nomadi, Donatella Rettore, Loredana Berté, Giovanni Allevi, e molti altri.

La collaborazione con Fantini Cosmi è nata da un incontro del tutto casuale, quello con Angelo Brambilla, Presidente dell’azienda, e da una passione che li accomuna: lo sci alpinismo. Abbiamo chiesto a Flora di raccontarci qualche aneddoto della sua carriera professionale e di come è iniziata la collaborazione con Fantini Cosmi, a partire da quel primo incontro fortuito e fortunato.

Qual è stato il suo percorso che l’ha resa tra le designer più ricercate dagli artisti italiani?

In realtà volevo studiare arredamento, ma poi ho scoperto che la grafica mi attirava e stimolava di più. Era qualcosa che non conoscevo, ero curiosa, e mi è stato subito chiaro che avrei voluto fare quello nella vita. Dopo gli studi, ho iniziato a lavorare in una casa discografica che era alla ricerca di un grafico e da allora non ho più abbandonato il mondo della musica. In quei primi anni ho lavorato con Luciano Tallarini, un nome molto noto nel mondo discografico, che mi ha insegnato tantissimo e che mi ha permesso di collaborare a progetti importanti per artisti come Mina. Ma già a 25 anni sentivo di dover intraprendere il mio percorso personale e ho aperto la mia prima agenzia che si chiamava “Fragole e Panna”: tanti artisti che avevo conosciuto mi hanno seguita. 

Com’è stato il primo incontro con Angelo Brambilla?

Con Angelo ci siamo conosciuti a metà degli anni ’80 sulla neve durante una vacanza. Quando scoprì di cosa mi occupavo mi chiese se potevo aiutarlo a risolvere una sfida non banale: mi disse “Ho un cronotermostato innovativo, ma proprio perché è una novità devo trovare il modo di far capire in modo semplice come si usa”. Era il 1985, l’anno del lancio di Intellitherm C21, il primo cronotermostato digitale prodotto in Italia. Da lì è partita la mia collaborazione con Fantini Cosmi.  Ho realizzato la prima grafica su questo cronotermostato e credo di aver precorso le “icone”, simboli grafici che dovevano far comprendere all’utente che ogni tasto aveva una sua funzione specifica: allora non c’erano esempi da cui partire, le icone non erano qualcosa che le persone erano abituate a vedere e interpretare. 

Dopo quel progetto, la mia collaborazione è proseguita come Art Director fino a oggi.

Di cosa si è occupata in particolare per Fantini Cosmi in questi anni?

I progetti sono stati tanti e molto diversi tra loro: ho lavorato al logo Fantini Cosmi che è stato aggiornato più volte nel corso del tempo, ai prodotti, alle campagne pubblicitarie, ai cataloghi e listini, alla regalistica, ai materiali per il punto vendita. Negli anni più recenti ho lavorato anche agli stand per le fiere di settore. Ho curato anche alcuni progetti per la collaborazione con artisti rinomati, come quello recente con Mimmo Paladino per il prodotto Ecocomfort 2.0 Smart.  

In tutti questi anni la criticità è sempre stata la stessa: spiegare i prodotti Fantini Cosmi all’utente finale comunicando però all’installatore. Se l’immagine è troppo sofisticata non va bene, se è troppo semplice non va bene. La difficoltà consiste proprio nel comunicare in modo semplice cosa fa il prodotto con un’immagine che esprima la sofisticatezza che connota l’azienda.

C’è stato un anno che ha segnato una svolta nell’immagine di Fantini Cosmi?

Nel 2010 c’è stata una svolta. Abbiamo iniziato a inserire nel catalogo delle grafiche diverse, con delle onde e dei flussi, che richiamavano il movimento del calore, dell’aria e del vento.

Quali sono state le campagne di maggiore impatto?

Alcune sono state dirompenti nella loro semplicità. Penso alla campagna per il prodotto C32 “Perfetto come un uovo” con l’immagine grande e pulitissima di un uovo oppure alla campagna per Aspira “Se non vuoi l’aria fritta” col disegno di un uovo fritto. Immagini semplici ma potenti, che restano.

Anche la campagna per il C800WiFi con le sinapsi del cervello e lo slogan… “Semplicemente intelligente” era molto impattante.

Diciamo che con il subentro in azienda del figlio di Angelo, Franco Brambilla, ci siamo molto divertiti: soprattutto durante i suoi primi anni in azienda veniva in studio da me e progettavamo insieme. Era aperto alla sperimentazione. Con Franco abbiamo curato molto anche il design dei prodotti: ha capito l’importanza dell’estetica dei prodotti e ha investito tempo e lavoro.

Qual è stata la sfida più grande?

Certamente il 90esimo anniversario per ciò che rappresentava per Fantini Cosmi. Avevamo tanti materiali, un video da produrre, le uscite pubblicitarie su Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport. Serviva una creatività impattante e ho puntato su colori molto accesi, su una grafica completamente diversa da ciò che era stato fatto in passato. L’azienda mi ha dato una bella dimostrazione di fiducia e stima e ricordo ancora le parole di Angelo che disse “se mi dici che va bene accetto perché sei una professionista”. 

Anche la collaborazione con un artista come Mimmo Paladino è stata una bella sfida: non era scontato riuscire a convincere un artista di quel calibro a realizzare una serigrafia per un prodotto di ventilazione come Ecocomfort 2.0 Smart. Paladino però ha accettato l’idea di elevare la ventilazione a opera d’arte. Anche lo studio della confezione del prodotto è stato importante e tutta l’immagine a corredo.

Qual è stato il lavoro più complesso?

La creazione degli stand per le grandi fiere. Negli ultimi anni abbiamo realizzato stand molto grandi, su due piani, con più di 350 prodotti esposti. Nonostante questa complessità di base, siamo riusciti lo stesso a dare sempre un’idea di eleganza. 

La sfida dello stand mi piace sempre molto: nell’ultima edizione della fiera Mostra Convegno Expocomfort ho anche aggiunto 200 molle di rame appese sopra il banco dell’accoglienza… una mia follia, ma queste sono le particolarità per cui mi piace lavorare con Fantini Cosmi, perché l’azienda mi lascia spazio per esprimere la mia creatività.

Che differenza c’è nel lavorare per un’artista nel mondo della musica e per un’azienda come Fantini Cosmi?

Ogni cliente ha la sua complessità. Mi sono sempre occupata di copertine di dischi e la musica è la mia  passione, quindi mi risulta più facile. Devi entrare in sintonia con l’artista e studiare i testi delle canzoni e il progetto che sta dietro. 

Lavorare per le aziende è diverso: hanno un’organizzazione a piramide. Ci sono tante persone che subentrano nella decisione finale: il direttore marketing, il responsabile della comunicazione, il CEO… tanti step che rendono il processo faticoso e complicato. Però l’esperienza ti porta a guidare il cliente, a far sì che si fidi di te come professionista.

La tecnologia informatica ha modificato la sua professione e come?

La tecnologia ha portato una forte accelerazione. Sono cambiate le tempistiche di realizzazione di un concept o di una campagna. Le idee creative in realtà necessitano di tempo per essere elaborate: quindi spesso la velocità ha influito negativamente sulla qualità. Oggi però noto un’inversione di tendenza: le agenzie creative stanno iniziando a chiedere il tempo necessario per un’adeguata formulazione delle proposte: correre non giova a nessuno.

Cosa ne pensa dell’intelligenza artificiale?

Per ciò che riguarda l’illustrazione è una novità molto positiva. Per quanto riguarda invece l’elaborazione delle informazioni può essere pericolosa. Non ti risponde mai “non lo so”: a volte usa informazioni sbagliate e quindi la parte umana sarà ancora importante e fondamentale. Bisogna imparare a usarla in modo corretto: è successo lo stesso con l’arrivo dei computer, quando si pensava che per i grafici non ci sarebbe stato più lavoro. La tecnologia è fantastica ma serve sempre l’intelligenza umana per far esprimere tutte le sue potenzialità.

Cosa suggerirebbe ai giovani che vogliano intraprendere la sua professione?

Tenersi aggiornati, guardare avanti, sperimentare e imparare tutte le tecniche nuove. Osservare cosa fanno all’estero: io stessa ho sempre guardato per la grafica agli americani e agli inglesi, ma per il lettering anche agli svizzeri. Oggi continuo a guardarmi intorno, a ricercare, se vedo un’immagine che mi colpisce me la metto nel cassetto!

Vorrei poter dire alla mia età che posso vivere di rendita, ma in realtà ogni giorno c’è qualcosa da imparare: è faticoso, ma stimolante. Il web design e il 3D hanno portato alla creazione di immagini fantastiche e bisogna guardare lì perché il futuro è lì. Puoi ottenere una tridimensionalità che una volta non esisteva: per Fantini Cosmi che fa prodotti fisici vedo questa evoluzione. 

Ci dice qual è il lavoro che in tutti questi anni l’ha resa più fiera?

Nella musica, sicuramente la copertina di Giovanni Allevi, con i tasti di un pianoforte infilati tra i suoi capelli. Questa immagine è stata riprodotta sui libri di scuola come copertina iconografica e per me è una grande soddisfazione.

Per Fantini Cosmi, direi la campagna pubblicitaria con l’uovo.

Quale sarà la prossima sfida di Fantini Cosmi a livello di comunicazione?

Fino a oggi fa l’azienda ha comunicato con una generazione di installatori che riconosce in Fantini Cosmi la sua lunga storia, la sua affidabilità e presenza sul mercato. In futuro dovrà guardare alle nuove generazioni che stanno subentrando nelle aziende installatrici e quindi adattare anche il messaggio, un percorso che è già iniziato da qualche anno in azienda con la comunicazione digitale. 

Inoltre, Fantini Cosmi sta portando avanti un lavoro sui sistemi che è molto moderno e innovativo: è una “storia” che va sicuramente comunicata.

 

È firmata da Flora Sala anche l’ultima campagna stampa pubblicata in agosto sulla Gazzetta dello Sport.

 

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