La nuova normativa Uni 10200 è stata pubblicata: cosa cambia?

Ecco le nuove regole sui criteri di ripartizione delle spese di riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria.

14/11/2018  |  Fantini Cosmi Tempo di lettura
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La nuova versione prevede aggiornamenti ed integrazioni per una ripartizione dei costi più dettagliata. Ecco le nuove regole sui criteri di ripartizione delle spese di riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria.

In data 11 ottobre 2018, è stata pubblicata la nuova UNI 10200. La norma elaborata dalla Commissione Tecnica (CT) 271 ‘Contabilizzazione del calore’ ristabilisce i criteri di ripartizione delle spese di riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria negli edifici dotati di impianto centralizzato.

Inizialmente la norma infatti non prevedeva la ripartizione della spesa del raffrescamento e, pertanto si è resa necessaria la revisione. Ma anche per rispondere ad alcune criticità sollevate dagli operatori del settore in tema di razionalizzazione e ottimizzazione dell’intero processo di calcolo per la ripartizione.

Riguardo i criteri di riparto, resta confermato quanto previsto dalla precedente versione. La norma suddivide l’energia termica utile prodotta dal generatore (o più generatori) in base a consumi volontari (calcolati a partire dalle indicazioni fornite dai dispositivi di lettura – contabilizzatori di calore) e consumi involontari (derivanti dalle dispersioni di calore della rete di distribuzione e stimati secondo le specifiche tecniche UNI/TS 11300).

La nuova versione, che sostituisce quella del 2015, ora molto più tecnica, prevede invece degli aggiornamenti ed integrazioni in merito in particolare a una ripartizione dei costi più dettagliata. Nello specifico introduce la ripartizione delle spese anche nel caso di climatizzazione estiva o raffrescamento e fa entrare in scena il “fattore d’uso” per perequare le spese energetiche delle seconde case. È rivista la ripartizione delle spese per gli edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria, oltre alla procedura di calcolo di ripartizione per alcuni casi particolari (tubazioni correnti nelle unità immobiliari, o particolari configurazioni impiantistiche). Si fissano 4 livelli per la determinazione della potenza dei corpi scaldanti, e inoltre è variata la modalità di valutazione ora determinata dal Asset Ra­ting A2 che si basa sulle condizioni standard dell’edificio e della singola unità immobiliare.

Ricordiamo che è scaduto a giugno 2017 l’obbligo per l’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione dei consumi individuali per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, nei condomini dotati di impianto centralizzato (Decreto Milleproroghe); a quella data erano anche fissate le metodologie di calcolo e ripartizione delle spese, così come indicato dal D.Lgs. 102/2014, modificato e integrato successivamente dal D.Lgs. 141/2016 e dal D.L. 244/2016.

Per ulteriori approfondimenti sul nuovo testo leggi il Dossier CTI “Contabilizzazione del calore – La nuova UNI 10200”.

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