Smart Home: un mercato da mezzo miliardo di euro

Presentati i risultati della nona edizione dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano che confermano la continua crescita del mercato Smart Home in Italia

20/02/2020  |  Fantini Cosmi Tempo di lettura
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Un mercato da 530 milioni di euro, in crescita del +40% rispetto al 2018. Con questi numeri si è aperto il convegno “Smart Home: dove c’è IoT, c’è casa” per la presentazione dei risultati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano che dal 2011 tenta di delineare gli sviluppi del mercato degli oggetti connessi.

Quando si parla di IoT, la “casa” è tra gli ambiti in cui l’Internet of Things risulta più pervasivo, con la connettività che sta entrando in tutti gli ambienti domestici. Il mercato della Smart Home mostra tassi di crescita tra i più elevati, ma in valore assoluto l’Italia rimane indietro rispetto a Germania (2,5 miliardi di euro), Regno Unito (2,5 miliardi di euro) e Francia (1,1 miliardi di euro), mentre risulta allineata sostanzialmente alla Spagna (420 milioni di euro).

Quali sono i fattori trainanti?

Oltre il 60% del mercato Smart Home in Italia è generato da soluzioni di sicurezza (€150 milioni), smart speaker (€95 milioni) ed elettrodomestici (€85 milioni); seguono i dispositivi per il riscaldamento e la climatizzazione (€65 milioni, con il 12% del mercato), casse audio (€65 milioni, 9% del mercato) e lampadine connesse (€35 milioni, 7% del mercato), più altre varie applicazioni (€50 milioni, 10% del mercato).

I dispositivi per il riscaldamento e la climatizzazione – segmento di mercato che interessa Fantini Cosmi – hanno visto una crescita importante (+44% rispetto al 2018) favorita dalla progressiva integrazione con gli assistenti vocali, dall’offerta di servizi legati alla manutenzione e dalla possibilità di ottenere benefici in termini di risparmio energetico e comfort.

Se nel 2018 si era registrato l’atteso lancio in Italia degli smart speaker, il 2019 ha visto un consolidamento delle vendite di queste soluzioni che hanno trainato la vendita di altri dispositivi IoT per la casa. Gli assistenti vocali stanno entrando sempre più in oggetti di terze parti e si moltiplicano le possibili applicazioni legate all’utilizzo della voce.

E il consumatore come si posiziona in tutto questo?

Nel mese di dicembre 2019 è stata svolta una ricerca (survey CATI) in collaborazione con Doxa su un campione di 1.000 individui di età compresa tra i 18 e i 74 anni, con l’obiettivo di comprendere i livelli di conoscenza, adozione e propensione all’acquisto di oggetti intelligenti per la Smart Home. Il 68% di chi ha risposto ha dichiarato di aver sentito parlare almeno una volta di Smart Home o “casa intelligente” (rispetto al 59% nel 2018). La conoscenza della Smart Home supera la conoscenza della domotica: sono i più giovani, di età compresa tra i 18 e 35 anni, a conoscere di più la Smart Home (77%) e a saper usare meglio le tecnologie.

Tra chi possiede almeno un oggetto smart (40%), il 64% ha installato il prodotto da solo. Il consumatore sembra comprendere meglio come va installato l’oggetto, ma anche l’offerta dei produttori è migliorata, con una proposta di oggetti semplici da connettere, auto-installanti.

Alla domanda “ha intenzione di acquistare oggetti smart in futuro?” solo l’11% ha risposto di sì nei prossimi 12 mesi, percentuale che sale al 26% tra chi prevede acquisti nei prossimi 3 anni, ma il 64% ha risposto NO. Tra i deterrenti le questioni di privacy e sicurezza. Occorre quindi lavorare rassicurando gli utenti riguardo all’utilizzo dei dati raccolti per sostenere la diffusione di oggetti smart in futuro.

 

Cresce invece l’utilizzo delle funzionalità smart da parte dei consumatori: nel 2017 solo il 15% degli utenti in possesso di elettrodomestici connessi dichiarava di usare tali funzionalità, nel 2018 si è passati al 25% e nel 2019 la percentuale è salita al 35%.

Da parte dei produttori, occorre continuare a lavorare sulla semplificazione dell’esperienza utente e sulla comunicazione dei benefici.

Evoluzione dei canali di vendita

I retailer veicolano quasi la metà del mercato Smart Home in Italia (250 milioni di euro, 47%). Il 2019 è stato molto positivo per gli eRetailer (150 milioni di euro, +90%). I retailer multicanale sono cresciuti meno dello scorso anno (100 milioni di euro, +39%), mentre la filiera tradizionale composta da produttori, architetti, costruttori edili, distributori di materiale elettrico e installatori continua a svolgere un ruolo importante nel mercato Smart Home, veicolando prodotti e servizi per circa 200 milioni di euro (39% del mercato, +9% rispetto al 2018).

Dall’Osservatorio emerge che la figura dell’installatore deve evolvere, aggiornando le proprie competenze per andare a cogliere le nuove opportunità offerte dalle tecnologie per la Smart Home. Un tema quest’ultimo che in Fantini Cosmi stiamo già affrontando da tempo e che nel 2020 vedrà il lancio di un nuovo Programma per gli Installatori evoluti.

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