Classificazione energetica, come raggiungere le classi più elevate

La classificazione energetica delle abitazioni misura la capacità di risparmio di un’abitazione. Scopriamo come funziona.

28/07/2023  |  Fantini Cosmi Tempo di lettura
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Da quando è stato introdotto l’obbligo di dichiarare la classe energetica delle abitazioni nella locazione e nella compravendita, il tema è sempre stato al centro di una certa attenzione. Che si è ravvivata di recente, da quando è in piedi la discussione sugli obiettivi minimi di classe energetica voluti dall’Unione Europea per i prossimi anni. 

La normativa “case green” e la certificazione energetica

Anche se la norma citata è ancora in discussione (qui possiamo seguirne l’evoluzione), le direttive di massima sono piuttosto chiare. Si tratta, sostanzialmente, di tre indicazioni: ci si aspetta che gli immobili residenziali raggiungano la classe energetica E entro il 2030, poi la D entro il 2033; per gli altri immobili le scadenze sono 2027 per la classe E e 2030 per la classe D, mentre i nuovi immobili dovranno essere a emissioni zero entro il 2028.

A questo punto serve chiedersi a che punto siamo nel nostro paese. 

Le classi energetiche nelle abitazioni italiane

Secondo il Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2022 redatto da ENEA in collaborazione con il Comitato Termotecnico Italiano “quasi il 60% dei casi analizzati nel 2021 nel settore residenziale (prime e seconde case) è caratterizzato da prestazioni energetiche carenti, anche se il confronto con il 2020 evidenzia una riduzione della percentuale di immobili nelle classi energetiche F e G di circa il 2%, in favore di quelle C-E (+0,5%) e quelle A4-B (+1,5%).

Si tratta di informazioni acquisite incrociando i dati provenienti dal SIAPE e quelle fornite dalle Regioni e dalle Province Autonome. Un altro aspetto interessante è che il settore non residenziale è caratterizzato da APE migliori, con classi energetiche più alte.

Ma cosa significa questo, al di là degli aspetti normativi? 

Cosa significa in pratica, avere una classe energetica migliore?

La ragione fondamentale per cercare una classe energetica migliore è che la classificazione è legata ai consumi energetici, in particolare a un indicatore chiamato Global Energy Performance (EPGL) che indica quanti kWh per metro quadro servono per climatizzare l’ambiente, ventilarlo e produrre acqua calda sanitaria. Va da sé che una classe energetica migliore (A, per esempio) indica un consumo più basso. Per esempio, l’EPGL per la classe A4, la migliore in assoluto, è 0,4. Per la classe G è 3.5 il che significa, per approssimazione, che una casa in classe energetica A4 consuma poco più di un decimo di quella in classe G. Insomma, si tratta prima di tutto di una questione di spesa.

Come migliorare la classe energetica?

A seconda della “fascia” è possibile identificare caratteristiche distintive delle diverse classi energetiche. A partire dalla meno pregiata, la classe energetica G è riservata agli edifici costruiti prima degli anni ’70 del 1900, senza nessuna particolare attenzione al risparmio energetico. In classe F troviamo infissi con ridotto isolamento termico, tetti non isolati e così via. I primi accorgimenti per il risparmio si trovano nelle classi C e D, con la presenza di caldaie a condensazione e valvole termostatiche. Insomma, se la nostra abitazione è attualmente in classe D oppure E, l’adozione di prodotti per il controllo intelligente della climatizzazione possono costituire un valido supporto per il miglioramento della classe. L’ambito in cui le soluzioni più innovative e smart come i sistemi intelligenti per il controllo remoto delle caldaie diventano fondamentali è nelle classi energetiche più pregiate. Per vedersi riconosciuto un APE in classe A1 o A2, per esempio, è fondamentale che tutti i componenti dell’impiantistica siano a loro volta certificati. Insomma, i grandi risparmi si possono realizzare utilizzando gli accessori e i componenti giusti. 

Risparmiare ed essere pronti al futuro

Il miglioramento della classe energetica della casa, insomma, è molto più di un semplice obbligo normativo. Si tratta soprattutto di una buona occasione per rendere più efficiente, economica e vicina all’ambiente la propria casa, grazie anche all’uso di tecnologie intelligenti che consentono un importante risparmio sui consumi energetici. 

 

Leggi anche “7 consigli per una casa più efficiente”

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