Smart building: evoluzione tecnologica e trend

Scopriamo perché si va verso gli edifici intelligenti come integrazione di tecnologie e convergenza di professionalità.

14/04/2020  |  Fantini Cosmi Tempo di lettura
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Lo Smart Building Report 2019 è stato il primo dei rapporti redatti dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano ad affrontare in maniera organica il tema degli Smart Building, con l’obiettivo di analizzare la situazione nel nostro Paese.

Nel report si dà una definizione di Smart Building che viene descritto come “un edificio in cui gli impianti in esso presenti sono gestiti in maniera integrata ed automatizzata, attraverso l’adozione di una infrastruttura di supervisione e controllo degli impianti stessi, al fine di massimizzare il risparmio energetico, il comfort e la sicurezza degli occupanti, e garantendone inoltre l’integrazione con il sistema elettrico di cui il building fa parte.” In altre parole, Smart Building significa avere ambienti ottimizzati che aumentano il benessere e riducono sensibilmente problemi di salute, negli ambienti residenziali o di lavoro.

Sempre da questo report emerge che nel 2018, in Italia, il volume d’affari associato a investimenti in Smart Building è stato di circa 3,6 miliardi di euro, distribuiti in maniera quasi omogenea tra building devices & solutions (41%, pari a € 1,47 miliardi), tecnologie di automazione (31%, € 1,1 miliardi) e piattaforme di gestione e controllo (28%, € 1,02 miliardi). Un trend in crescita, destinato ad aumentare in modo significativo nei prossimi 5 anni: si stima, infatti, che in Europa gli investimenti in efficienza energetica e digitalizzazione nel comparto daranno grande spinta all’economia.

Perché si va verso gli edifici intelligenti?

Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy&Strategy Group, spiega che nell’Unione Europea gli edifici sono responsabili di circa il 40% dell’energia consumata e del 36% delle emissioni di CO2, perché circa il 35% di questi ha più di 50 anni e quasi il 75% è considerato inefficiente dal punto di vista energetico. Solo una quota compresa tra lo 0,4 e l’1,2% (a seconda del Paese) del parco edilizio viene rinnovato con nuove costruzioni ogni anno. È quindi chiaro come la riqualificazione edilizia ricopra un ruolo critico nel raggiungere gli obiettivi energetici prefissati dall’Unione Europea per il 2030, perché si stima che possa ridurre del 5-6% i consumi primari di energia in Europa, con una conseguente diminuzione del 5% delle emissioni di anidride carbonica.

Integrazione di tecnologie e convergenza di professionalità

Nello smart building le tecnologie svolgono un ruolo fondamentale perché aiutano a collegare una varietà di sottosistemi che originariamente operavano in modo indipendente, ma anche le professionalità chiamate in gioco assumono un ruolo importante. Connettere numerosi impianti e interconnetterli con tanti sistemi è una sfida, a partire da chi li progetta, a chi li gestisce, a chi li installa, fino a chi li usa. Il concetto di edilizia intelligente, o edilizia 4.0, sta infatti rivoluzionando le regole nel mondo dei professionisti di questo settore, dagli architetti, ai progettisti, alle aziende di interior design e ai produttori di sistemi per l’automazione di un edificio.

La sensoristica e l’Internet of Things in generale stanno offrendo notevole aiuto ai progettisti per realizzare edifici moderni. Sensori applicati negli edifici e capaci di trasmettere dati su Internet offrono la possibilità di gestire il building risparmiando energia e consumi, ma permettono anche di monitorare le prestazioni di un impianto e attivare adeguati interventi in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, anche prima che scatti un allarme (manutenzione predittiva). Questa gestione intelligente si estende poi anche a interi quartieri: si pensi per esempio al quartiere di Porta Nuova a Milano, dove non solo gli edifici ma anche le attività di facility management dell’intera area sono state progettate in ottica smart.

Quali i trend più evidenti di questo settore?

Nel corso degli ultimi anni sono state rese disponibili sul mercato svariate tecnologie “intelligenti” e facilmente accessibili. Ora più che mai, queste tecnologie si stanno diffondendo rapidamente grazie alla maggiore affidabilità e alla maggior convenienza rispetto al passato, consentendo agli edifici di essere altamente performanti dal punto di vista energetico.

Ma quali sono i trend?

Tra le ultime tendenze spiccano il cosiddetto “Real-time Energy Monitoring”, soluzioni che registrano il consumo energetico in tempo reale e come output forniscono informazioni su come è utilizzata l’energia. A questo si collega l’ “Automated Demand-Response”, caratterizzato da soluzioni che consentono di procedere al raffreddamento o riscaldamento dell’edificio prima che il costo raggiunga il suo apice.

Si va sempre più verso il “Demand Control Ventilation”, ossia un’ottimizzazione del consumo di riscaldamento e della qualità dell’aria interna, sempre in modo automatizzato.

Si parla molto anche di “Smart Lighting”, luci collegate a sensori che possono rilevare l’occupazione, il livello di attività, la temperatura, l’umidità e altri fattori, e inviare tutti questi dati ad un sistema di gestione e analisi. Si fa anche strada il concetto di “Li-Fi”, una tecnologia wireless innovativa che, per trasmettere dati e informazioni, utilizza le onde luminose emesse da una lampadina a LED anziché le onde radio.

Nuovi anche gli scenari che si aprono, come l’“Energy-as-a-Service” che agevola i facility manager delle strutture dando loro la possibilità di determinare in che modo l’energia viene rilasciata e immagazzinata, incluse opzioni di “distributed generation” e “smart grid”, per cui l’energia è prodotta in loco (o nelle vicinanze) utilizzando tecnologie su piccola scala come quella solare.

In tutto questo, grande importanza riveste la sicurezza fisica, con soluzioni smart di videosorveglianza potenziate dall’uso dell’intelligenza artificiale e di controllo accessi, ma anche la sicurezza informatica. Qualsiasi dispositivo che disponga di una connessione a Internet è infatti potenzialmente violabile. In un edificio connesso il rischio di un attacco hacker si fa sempre più alto: si pensi a un criminale che possa sfruttare i termostati connessi e colpire i sistemi di un hotel in piena alta stagione… il danno è subito immaginabile.

Anche il concetto di edificio virtuale o “digital twin” è ormai diffuso. Un digital twin è un gemello digitale, una replica digitale di un’entità fisica. Serve per comprendere lo stato del bene, simulare situazioni, monitorarne il funzionamento e risolvere problemi.

E tra i trend non va dimenticato che l’evoluzione tecnologica nello smart building sta riportando grande attenzione sul design, in quanto ogni dispositivo o impianto deve anche integrarsi in ambienti curati e che trasmettano nel loro insieme un senso di benessere.

Tutta questa evoluzione che stiamo vivendo porta vantaggi a molti stakeholder: alla proprietà, che può offrire e vendere servizi a valore basati sui dati (es. servizio di apertura porte via smartphone), al facility manager (manutenzione preventiva impianti e ottimizzazione, tutto gestito da un unico centro di comando), all’utente che può scegliere e impostare il proprio profilo di comfort desiderato.

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